Una maestosa grotta da cui risorge un fiume impetuoso. Una forra incantata con gli alberi nascosti dal muschio. Un mulino da fiaba che racconta saggezza. L’Oasi WWF di Morigerati è un tripudio di bellezza, uno dei tesori più ambiti del Parco Nazionale del Cilento, degli Alburni e del Vallo di Diano.
Siamo nell’entroterra del Golfo di Policastro, territorio carsico, dominato da gole, doline, condotti ipogei e grotte. La pioggia penetra le rocce calcaree e modella il paesaggio. E il risultato, frutto di un lavoro millenario, è un grande spettacolo della natura.
Morigerati è un antico borgo arroccato su un promontorio a 268 metri sul livello del mare. Bandiera arancione del Touring Club, Morigerati è uno degli esperimenti più riusciti di ecoturismo in Campania. Il borgo è stato uno dei primi della regione a scommettere sull’ospitalità diffusa, con oltre 30 abitazioni aperte ai turisti ed un unico centro di prenotazioni. Si prenotano anche escursioni con l’asino, trekking guidato e ciclopasseggiate in mountain-bike. La dieta mediterranea è di casa e le tradizioni della civiltà contadina continuano tuttora immutate. Qui il tempo scorre lento e tutto gira intorno all’Oasi naturalistica a valle del centro abitato.
L’Oasi “Grotte del Bussento”, istituita nel 1985, è il progetto di conservazione più importante del WWF Italia ed è inserita nella lista dei Geoparchi mondiali. Pari a 607 ettari, l’Oasi si trova all’interno di un Sito d’Importanza Comunitaria (SIC IT8050016) ed è valorizzata dal Parco del Cilento nell’ambito dell’itinerario n° 15. Patrimonio preziosissimo di biodiversità e baluardo a difesa del territorio, l’area protetta di Morigerati richiama ogni anno migliaia di turisti.
Scendere nella vallone del fiume Bussento è un’esperienza di grandissimo impatto.
Il centro visite WWF si raggiunge a piedi dal borgo.
Il sentiero natura dell’Oasi inizia con un’antica mulattiera in pietra, in parte scavata nella roccia, da cui si ammirano vasti paesaggi montuosi.
La parte alta del vallone, a nord ovest, è dominata da leccio, roverella, frassino e carpino, mentre sul versante opposto, più esposto al sole, predomina la macchia maditerranea, composta da euforbia arborea, ampelodesma e lentisco.
Quattro fontane all’inizio del tragitto invitano a fare rifornimento, soprattutto in vista della risalita. Lungo il percorso sono presenti diverse aree attrezzate per la sosta e per l’osservazione, progettate per non recare disturbo alla fauna.
Difficile vederli, nei boschi vivono animali elusivi come l’istrice, il gatto selvatico e il lupo.
Più facile scorgere il volo dei rapaci: uccelli rari come l’astore e il biancone, il gheppio, il nibbio bruno, il nibbio reale e l’imponente corvo imperiale.
Dopo una serie di tornanti, ecco la prima tappa del sentiero natura: un meraviglioso mulino in pietra di fine ‘700, simbolo di un tempo in cui l’uomo viveva e lavorava in simbiosi con la natura. Il mulino, restaurato e funzionante, sorge in prossimità di una sorgente da cui fuoriesce acqua in pressione, convogliata in un condotto carsico ed immessa nel fiume a cascata.
La molitura è a ruota orizzontale, un sistema introdotto dai monaci greci basiliani che dai Balcani emigrarono nel Cilento intorno all’VIII sec. d.C., in fuga dalle lotte iconoclaste. Molti borghi cilentani sono nati intorno ai loro insediamenti e numerose sono le tracce del loro passaggio. I monaci orientali, inoltre, portarono a Morigerati la sacra icona di San Demetrio, martire di Tessalonica, che da allora è il protettore del paese.
L’altra bellissima tappa del sentiero natura è la stazione del muschio, la più importante dell’Italia meridionale, che si raggiunge costeggiando sorgenti, cascate, rapide e pozze.
Salici e ontani ricoperti di folto muschio regalano un paesaggio onirico che si ammira in doveroso silenzio, tra i profumi delle felci e delle cortecce, in un microclima nettamente più fresco rispetto a quello delle zone precedenti.
Nei pressi della stazione del muschio c’è l’ingresso alla spettacolare Grotta del Bussento, cosiddetta perché qui risorge il fiume Bussento, dopo oltre 4 km nelle viscere delle terra.
Si tratta dell’unico fiume dell’Italia peninsulare con un tragitto sotterraneo così lungo, iniziato nei pressi del vicino borgo di Caselle in Pittari, dove sparisce in un gigantesco inghiottitoio.
Alla Grotta si accede tramite un portale enorme alto 320 metri e largo 10. Un percorso attrezzato sui gradoni delle pareti laterali conduce fino ad un ponte in legno che scavalca il corso del fiume, consentendo di affacciarsi su un ramo fossile della grotta che si sviluppa per oltre 50 metri.
Il Bussento risorge con violenza da un sifone (una galleria sommersa) e acquista vorticosa velocità tra le pareti ravvicinate della grotta. Sulla volta, invece, ci sono grandissime concrezioni calciche e bianche colate cristalline, laddove le acque di percolazione sono particolarmente consistenti.
La grotta di Morigerati è un vero e proprio tempio in cui si venerano la potenza e la bellezza della natura. Un tempio che merita rispetto e infiniti pellegrinaggi.
Molto ricca è la fauna acquatica dell’Oasi, dominata dalla lontra, probabilmente la popolazione più ricca d’Italia.
Nelle aree più prossime alle sorgenti, dove l’acqua è più fresca e costante, vivono la rara salamandra dagli occhiali (salamandrina terdigitata), endemismo italiano di grande interesse naturalistico, e la più comune salamandra (salamandra salamandra).
Nelle acque più limpide e ricche di ossigeno abbondano la trota ed il merlo acquaiolo. Lungo le sponde sono presenti piccoli trampolieri limicoli come il corriere piccolo, mentre, nelle piccole pozze, la rana italica, la rana dalmatina, l’ululone dal ventre giallo e il rospo.
All’Oasi WWF di Morigerati si effettuano visite guidate, campi di lavoro, settimane verdi, campi di studio e ricerche.
L’Oasi è aperta tutto l’anno al costo d’ingresso di 5 euro (8 euro con visita guidata).
Il percorso è di circa 3 km e, senza soste, si compie in circa 2 ore.
Per informazioni e prenotazioni: grottedelbussento@wwf.it – tel. 0974 98 2327 – cell. 333 6959991.
Come arrivare all’Oasi WWF di Morigerati
Per raggiungere l’Oasi si esce dall’Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria al casello di Padula-Buonabitacolo e si prende la S.S. 517 in direzione Sansa e Morigerati.
Consigli su dove mangiare
L’Osteria dei Compari
Al Castello
Osteria Tancredi (nel vicino borgo di Caselle in Pittari)
Consigli su dove dormire
Morigerati Paese Ambiente
info@morigeratipaeseambiente.it
foto di Gianfranco Adduci