A Pollena Trocchia per ricostruire la storia dell’antico Vulcano Somma, nel magnifico scenario naturale del Parco Nazionale del Vesuvio.
E’ l’escursione proposta dal gruppo Trekking Napoli e dall’associazione Liberi Pensieri, alla scoperta del “Sentiero di Apolline” e dei “Conetti del Carcavone”.
Si tratta di bocche vulcaniche situate sul versante settentrionale del Monte Somma, a circa 300 metri sul livello del mare e circa 2 km dall’abitato di Pollena Trocchia.
Simili a piccoli crateri, sono tre edifici vulcanici di forma conica, riemersi alla luce in seguito all’attività di una cava estrattiva, dismessa alla fine degli anni Novanta.
Grazie all’impegno dell’associazione Liberi Pensieri, lo scempio ambientale e idrogeologico della cava ha lasciato spazio ad un sito di grande interesse naturalistico e geologico.
Le pareti dei Conetti, “tagliate in sezione” dai lavori della cava, presentano una complessa stratigrafia con scorie vulcaniche di colore rossastro, accumuli tufacei di colore giallo e banchi lavici di colore grigio.
Gli strati si sovrappongono e talvolta si intersecano, a causa dell’alternanza di eruzioni effusive ed esplosive del Vulcano Somma.
Immaginiamo un vulcano imponente che supera i 2.000 metri di altezza, con un’unica cima, formatosi fra 40.000 e 25.000 anni fa per sovrapposizione di colate laviche e banchi scoriacei.
Questo era il Vesuvio quando Vesuvio non era.
A partire da 25.000 anni fa e fino al 472 d.C., sette eruzioni esplosive distruggono la sommità del vulcano e danno vita ad una caldera (ovvero una conca a imbuto), al cui interno, con un ritorno dell’attività effusiva, si forma in oltre 700 anni il Gran Cono del Vesuvio, oggi alto “appena” 1281 metri.
I Conetti risalgono all’antica fase di costruzione del Vulcano Somma e si configurano come bocche laterali di sfogo, dovute all’eccessiva pressione idrostatica della sua altissima colonna magmatica.
Nell’area circostante, inoltre, è possibile leggere i segni dell’eruzione pliniana del 472 d.c., nota come “Eruzione di Pollena”, che su questo territorio riversò valanghe di materiali da una chilometrica colonna eruttiva, un’esplosione tanto potente che lanciò detriti fino alla zona di Avellino.
Ai colori dei sedimenti vulcanici fanno da contrappunto quelli della tipica macchia mediterranea, dominata in primavera dal giallo delle ginestre e dal rosa della valeriana. Non è raro trovare anche una delle tante specie di orchidee che popolano il Monte Somma.
Il Golfo di Napoli è vicino e diversi punti del percorso offrono un bel panorama sul capoluogo campano.
Sulle alture è possibile riconoscere anche tracce delle “briglie borboniche”, parte del mirabile sistema di canalizzazione delle acque piovane voluto dai Borbone.
Recentemente piantumata con nuovi alberi, l’area è arredata con cartelli informativi, panche e tavole in legno per i pic-nic.
L’escursione ha un livello basso di difficoltà, è adatto a tutti e si compie in circa tre ore con l’ausilio delle guide vulcanologiche.
Quello dei Conetti di Pollena è un sito ancora poco conosciuto, non ancora presente sul sito ufficiale del Parco Nazionale del Vesuvio, ancora da difendere perché a rischio di atti vandalici.
Sul percorso per raggiungere l’area, a partire da piazza Capece Minutolo, sono in molti a meravigliarsi del passaggio di trekkers e turisti.
E’ la stessa meraviglia che nasce visitando il luogo, una grande testimonianza di volontariato, una nuova meta di Ecoturismo in Campania.
Per informazioni sulle escursioni ai Conetti Vulcanici di Pollena Trocchia:
GRUPPO TREKKING NAPOLI
ASSOCIAZIONE LIBERI PENSIERI
foto di Gianfranco Adduci
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