La bellezza può dare sollievo dagli affanni. Ne era convinto Publio Vedio Pollione, cavaliere romano che scelse Napoli per la sua villa d’otium a strapiombo sul mare.
La villa era denominata “Pausilypon”, il cui significato in greco antico è appunto “tregua dai dolori”. Da qui, secondo la tradizione, deriva anche il nome del meraviglioso promontorio tufaceo di Posillipo, dolce collina che separa il golfo di Napoli dal golfo di Pozzuoli.
Da villa di Pollione a villa imperiale
Ereditata da Ottaviano Augusto, la villa di Pollione fu inglobata nel demanio imperiale e i suoi confini furono estesi fino a Marechiaro e alla Baia di Trentaremi.
Oggi la villa di Pollione è il nucleo centrale del Parco Archeologico Ambientale del Pausilypon, un gioiello storico e naturalistico strettamente connesso con l’Area Marina Protetta della Gaiola, vero e proprio angolo di paradiso della costa partenopea.
Dell’imponente e articolato complesso del Pausilypon, fino a qualche anno fa, la maggior parte dei napoletani conosceva soltanto la cosiddetta “Villa degli spiriti” a Marechiaro, i ruderi a pelo d’acqua del porto sotto la celebre “finestrella” e le strutture situate fra gli isolotti della Gaiola, tra cui moli, belvederi e vasche per la piscicoltura, quasi del tutto sommerse a causa del fenomeno vulcanico del bradisismo.
Gli scavi archeologici di Pausilypon
Sulla collina, invece, gli scavi archeologici hanno finora riportato alla luce strutture residenziali e termali, un ninfeo, un sacrarium, un teatro e un odeon.
Il teatro si adagia sul pendio naturale della collina ed ospitava fino a duemila posti rivolti verso il mare. Al centro dell’orchestra si ammira una insolita vasca rettangolare che doveva servire da natatio per giochi d’acqua oppure, secondo altre ipotesi, da cassa di risonanza per le voci degli attori tramite una serie di anfore.
L’odeon, piccolo teatro coperto, sorge a pochi metri di distanza ed è quasi perfettamente conservato, con tracce ancora visibili delle sue sontuose decorazioni marmoree e pittoriche. Qui si svolgevano audizioni e gare di musica e poesia ed oggi è diventata location d’eccezione per spettacoli e rassegne artistiche insieme al teatro.
Il magnifico panorama dal Parco
Dal belvedere nei pressi dell’odeon si gode di una vista mozzafiato, sulla Baia di Trentaremi, sull’isola di Nisida e su tutto il Golfo di Pozzuoli, fino alle isole di Procida e Ischia. Da questo belvedere puoi intuire perché aristocratici, notabili e politici romani preferivano la Campania come luogo di vacanze. Il fascino di questa costa è ancora intatto e oggi ti chiedi come doveva apparire agli antichi navigatori, con la natura a dominare incontrastata.
Una terra divina, dai colori caldi e dalle forme avvolgenti. Il mare è bellissimo, acqua cristallina e colori chiari, con grotte, cave, spuntoni e scogli di roccia gialla.
La grotta di Seiano
Ai resti del Pausylipon si giunge tramite la Grotta di Seiano, grandiosa galleria di 770 m, interamente scavata nel tufo in età augustea per facilitare le comunicazioni tra Pozzuoli e Napoli e poi restaurata dai Borbone. Il nome si deve al prefetto romano di Tiberio che la fece allargare e restaurare. L’attraversamento della Grotta di Seiano, con ingresso sulla discesa di Coroglio, è a dir poco suggestivo.
Le alte pareti e il pavimento roccioso trasudano le voci e le orme delle tante persone che qui sono passate nei secoli, fino alla seconda guerra mondiale, quando la galleria fu usata come rifugio antiaereo. Aria e luce erano assicurate da cunicoli laterali, uno dei quali, nella parte terminale, porta tuttora a un magnifico terrazzo naturale sulla Baia di Trentaremi.
Un’immersione nella storia e nella natura
Il sentiero naturalistico che parte dall’uscita della Grotta si snoda in una fresca boscaglia mediterranea ed arriva ad un belvedere che guarda l’isolotto della Gaiola e l’isola di Capri.
Nel Parco Archeologico Ambientale del Pausilypon si riscoprono una natura straripante e tanta storia. Per capirci, su queste colline Virgilio concepì le Georgiche e Cicerone scrisse sulle vicende dell’impero. Nella vicina isola di Nisida, invece, Bruto e Cassio congiurarono l’assassinio di Cesare che pure amava vivere questa costa.
Durante l’escursione al Pausilypon, guidati dagli studiosi del CSI Gaiola onlus, abbiamo incontrato una famiglia di turisti italo-francese. Il padre, italiano, raccontava al figlio di aver vissuto giovanissimo nella casa costruita su un lato del teatro, a strapiombo sulla Baia di Trentaremi, in compagnia di un monaco buddista, quando ancora non era riemerso il complesso romano. Ricordava persino il sostegno in ferro che puntella il soffitto, portato con la sua 500. Aspettando che il gruppo si allontanasse, ha visitato la sua vecchia dimora e ne ha immortalato quella vista incredibile dalla finestra che tanto gli aveva riempito il cuore.
Oggi tutti possono vivere questo incanto e raccontarlo al mondo.
Escursioni al Parco Archeologico Ambientale del Pausilypon
Il Parco Archeologico si può visitare gratuitamente dal lunedì al sabato, solo su prenotazione, telefonando al numero 0812301030. Visite alle ore 09:30, 10:30 e 11:30.
Il Centro Studi Interdisciplinare Gaiola onlus effettua visite guidate (a pagamento) dal martedì al venerdì alle ore 12, il sabato e la domenica alle ore 10 e alle ore 12.
Affidandovi alle guide del CSI Gaiola onlus contribuirete anche a sostenere le attività di ricerca e valorizzazione del sito che il Centro porta avanti da oltre dieci anni.
Sono disponibili anche itinerari di visita che includono sia il Parco del Pausilypon che l’Area Marina Protetta della Gaiola.
Per una conferma su giorni ed orari delle visite guidate, consigliamo di contattare il CSI Gaiola onlus: 0812403235 – 3285947790.
Le escursioni guidate al Parco Archeologico Ambientale del Pausilypon partono dall’ingresso della Grotta di Seiano, sulla Discesa Coroglio n. 36.
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Foto di Gianfranco Adduci